IL MITO DI VEGVISIR
Il mito narra che i vichinghi islandesi, già intono alla fine del IX° sec., prima di compiere lunghi e pericolosi viaggi per mare, tracciassero regolarmente sulle navi questo simbolo per non perdere la rotta e sapersi orientare anche nelle peggiori condizioni meteorologiche. In molti casi veniva tracciato con la saliva, con un carboncino o con il sangue anche sulla fronte o nella parte interna dell’elmo.I vichinghi quindi lo consideravano un vero e proprio simbolo magico in grado di proteggerli e guidarli verso la giusta strada (infatti la parola Vegvisir è formata da due parole islandesi: Veg e Vísir. Veg è un abbreviativo di “Vegur” e significa “strada” o “percorso”, e “Vísir” sta per “guida” o “guide”). Come molti dei simboli magici di tale matrice anche il Vegvísir necessita, per essere efficace, del cosiddetto "testimone", ossia una componente biologica del portatore: sangue, saliva o fluidi corporei, tessuti ecc., che devono essere parte integrante del supporto su cui il simbolo è disegnato, o essere il portatore stesso tale "supporto". L’attestazione più importante si riscontra nel cosiddetto "Manoscritto Huld”.
L’“HULD MANUSCRIPT”, ossia il Manoscritto Oscuro è il nome dato ad una raccolta di racconti e incantesimi, compilato da Geir Vigfusson nel 1847. In questo manoscritto insieme al misterioso simbolo di VEGVISIR, compare una frase:simbolo del Vegvisir |
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